La pandemia ha fatto lievitare il gioco d’azzardo online

gioco online aumentato con la pandemia

Forse è perché chi ama il gioco d’azzardo, siti di casino compresi, e tutto ciò che lo compone, che si vuole vedere sempre il bicchiere mezzo pieno: cosa che si vorrebbe fare anche nei confronti della pandemìa che, paradossalmente, qualche positività (anche se questo può sembrare veramente un termine eccessivo) per il mondo dei giochi l’ha avuta. Si spera che questo pensiero non solleciti cattivi pensieri da parte di qualcuno, ma è soltanto il voler vedere del “buono” in una situazione che ha portato tanta disperazione, tanti sacrifici, tante immagini che non si avrebbe voluto mai vedere. Quindi, per cercare di mettere dietro le spalle quelle brutte esperienze e sperando di non provare più quella terribile sofferenza e quel dolore, si vuole dare un merito all’emergenza sanitaria: quella di aver fatto crescere in modo inaspettato, e con numeri che ancora oggi ci lasciano sorpresi, il gioco online al quale nei vari lockdown tante persone si sono rivolte per passare le lunghe giornate di reclusione domiciliare.

Gioco online che, magari, è anche riuscito a riunire genitori e figli in qualche attività comune, oppure coppie che si sono sfidate in giochi divertenti, evitando così di litigare a causa dell’obbligo di convivenza h/24. Si sa che questa forzata convivenza ha portato però anche seri guai al sociale ed ora se ne stanno tirando le somme che non sono rassicuranti, ma ha portato anche qualcosa di buono per la conoscenza migliore delle persone, del loro animo, delle loro priorità, dei loro sentimenti. E di questo se ne è già parlato a lungo in altri articoli proprio mentre eravamo in quei due lockdown che economicamente per le imprese hanno avuto risvolti veramente tragici dai quali difficilmente qualcuno riuscirà ad uscirne. Ma per tornare allo sviluppo del gioco online e delle scommesse sportive su internet, bisogna anche dire che può essere che questo faccia cambiare l’intero settore ludico, considerando anche che il gioco terrestre non ha un orizzonte radioso di fronte a sé e, di conseguenza, può essere che le imprese fisiche indirizzino le proprie strategie verso questo percorso, anche se non sarà in ogni caso semplice.

Senza dubbio, “il domicilio” obbligato ha fatto crescere tanti settori online, vista l’impossibilità di movimento: quindi, anche la semplice “spesa” ancora oggi viene fatta online da parecchie persone ed il gioco d’azzardo a distanza, di conseguenza, non si è differenziato da questa scelta originata dalla pandemìa. Si continua a giocare con qualsiasi opportunità che viene offerta ed il risultato è la crescita continua e l’allargarsi del popolo di nuovi giocatori online che ne stanno apprezzando la comodità e, sopratutto, la disponibilità: bisognerà vedere se questa “concorrenza” tra le due correnti del gioco continuerà alla riapparizione di quello terrestre, sempre ammesso che il nostro Premier ne consenta prima o poi la riapertura. Per il momento non è intenzionato favorevolmente all’intrattenimento e, quindi, si starà a vedere quale sarà mai lo sviluppo di una situazione che per il gioco fisico è pesante, deprimente, negativa ed estremamente penalizzante a livello economico.

Effettivamente, però, il gioco a distanza aveva già iniziato il 2020 con favore per la maggior parte dei giochi: tra gennaio e febbraio le scommesse online crescevano del 43%, il bingo del 24%, casinò e slot del 20%. Soltanto il poker aveva risultati negativi che, purtroppo, si ripetono da tanto tempo e nei quali l’emergenza sanitaria ed i lockdown non c’entrano affatto. Questo incremento del comparto online è un chiaro fenomeno che si abbina alla diffusione sempre crescente di internet e dei vari dispositivi che sono a disposizione dei giovani, parte della attuale società che ha una particolare predisposizione per tutti gli strumenti tecnologici che sono in circolazione sui quali i giochi rivestono un posto particolarmente appetibile. Poi ci sono altri fattori che contribuiscono alla crescita dell’uso dei giochi a distanza: per esempio quello dell’obbligo della tessera sanitaria per giocare alle VLT terrestri che ha nettamente contribuito ad ostacolare il gioco terrestre, sempre escludendo il fatto che oggi il gioco fisico non è disponibile, ma che ha invece contribuito alla crescita di quelle online.

Poi, dalla fine di febbraio circa, si è “insinuata” la pandemìa ed i risultati dei primi due mesi del 2020 non solo si sono consolidati, ma hanno subito una certa accelerazione che non può che far piacere alle imprese online che forse non speravano in questa “esplosione” commerciale. Soltanto le scommesse hanno perso un poco di terreno senz’altro a causa dello stop dei vari campionati e delle coppe, ma che comunque hanno una crescita, seppur minima. Durante la pandemìa chi ha “goduto maggiormente delle chiusure” del gioco terrestre è stato il poker che ha invertito la sua vecchia tendenza al ribasso segnando delle impennate ragguardevoli: tutti i giochi a distanza, comunque, visto il proseguire delle chiusure si presume avranno una crescita ulteriore. Ma il benedetto 2020 ha portato anche un’altra tassa in capo alle imprese del gioco: il prelievo stabilito dal Governo, ed addossato al settore delle scommesse, per sostenere lo sport, cosa che i bookmaker senza dubbio non hanno affatto gradito.

Infatti, anche loro hanno subito la chiusura delle agenzie, cosa che ha ridotto le loro entrate e ritrovarsi con un’altra tassa li ha fatti sentire “presi in giro” dall’Esecutivo, considerando che le aliquote delle scommesse sportive e virtuali avevano già subito un inasprimento nell’anno precedente. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, poi, ha imposto il prelievo anche alle scommesse ippiche, nonostante il Decreto Rilancio che ha introdotto questa nuova tassa non le avesse menzionate. Altra cosa che ha infastidito gli addetti ai lavori che hanno presentato ricorso al TAR del Lazio che sembrava potesse far cadere questa imposizione, ma che alla fine ha “salvato questa tassazione”. Bisognerebbe anche pensare che questa ulteriore tassa sulle scommesse, che in pratica va a ridurre “i guadagni dei giocatori sulle vincite” potrebbe spingere gli stessi giocatori verso piattaforme non autorizzate che offrono opportunità più vantaggiose ed appetibili anche se comportano qualche rischio.

Febbraio 5, 2021: •
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